Privacy Policy

#RassegnAgiconsul Con Brexit meno mercato per le libere professioni?

Il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea comporta conseguenze che non è ancora facile definire. Se si pensa che gli stessi governanti inglesi non erano pronti ad un piano strategico in caso di vittoria del “Leave”, appare semplice comprendere come le dinamiche dei prossimi anni, ed ancor più sul lungo periodo siano ad oggi incredibilmente complicate da prevedere. Ma i primi studi ed i primi movimenti inziano a vedersi e sui diversi settori, c’è qualcuno che prova a fare chiarezza.

Dal punto di vista di Agiconsul, due sono le immediate riflessioni che si possono fare. Ed entrambe riguardano il mercato delle libere professioni. La prima fa riferimento all’Unione Europea di domani, quella senza Regno Unito. L’ UE senza Gran Bretagna è un’istituzione che probabilmente perderà molte delle spinte in favore del libero mercato, della concorrenza, e della competizione di leggi e di fisco. E, sebbene alcuni stati, come l’Olanda, siano ancora interessati a questioni di questo tipo, l’egemonia armonizzatrice potrebbe prevalere, ed il mercato unico perderebbe così quel forte incentivo e quella voce costante, che era il Regno Unito, sempre in favore di un sistema migliore di circolazione di merci e servizi.

Dall’altro lato, invece, guardando ormai fuori UE, è possibile che l’uscita della Gran Bretagna crei alcune problematiche in termini di mercato comune, alla cui adesione UK non avrebbe più formalmente diritto, e che sarà da rinegoziare. Così dunque, per le libere professioni, l’impatto potrebbe essere consistente, creando barriere, ostacoli e limiti alla garanzia del servizio.

Insomma, gli effetti della Brexit sui liberi professionisti del continente e dell’isola sono ancora da chiarire, ma certamente saranno necessari analisi e studi per approfondire un tema che porta con sé grandi interessi, grandi numeri e grandi capitali. 

Fabrizio Spaolonzi
fabrizio@studiolegalespaolonzi.it