
22 Nov Il nuovo DECRETO FISCALE in materia di Sicurezza sul lavoro: le novità
Il DECRETO FISCALE, Decreto Legge del 21 ottobre 2021, n. 146 “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, in vigore dal 22 ottobre 2021, introduce diverse previsioni in materia di controlli e verifiche sulla regolarità delle imprese in materia di lavoro e di salute e sicurezza sul lavoro.
La semplificazione dell’attività di vigilanza è l’obiettivo principale, portato avanti tramite una stretta sulle condizioni in base alle quali scatta la sospensione dell’attività per violazioni in materia di lavoro e sicurezza sul lavoro, un aumento delle sanzioni per le imprese non in regola, ed anche tramite il rafforzamento della banca dati SINP, il sistema nazionale per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
In primo luogo abbiamo la stretta sulle condizioni necessarie per il provvedimento di sospensione cautelare dell’attività imprenditoriale in caso di violazioni in materia di lavoro. Il provvedimento di sospensione scatta subito in caso di presenza del 10% (rispetto al precedente 20%) di lavoratori “in nero”, senza più la necessità di alcuna “recidiva”. Quanto alle sanzioni, l’impresa sospesa non potrà più contrattare con la pubblica amministrazione sino al termine del periodo di sospensione e per poter riprendere l’attività produttiva è necessario il ripristino delle regolari condizioni di lavoro e il pagamento di una somma aggiuntiva di importo variabile a seconda delle fattispecie di violazione.
Il Decreto n. 146 modifica, poi, il Testo unico di Sicurezza nella parte in cui quest’ultimo regolamenta il SINP. L’art.8 del TUS viene aggiornato con:
- l’aggiunta del riferimento ad un’attività di programmazione e valutazione delle attività di vigilanza ai fini di un coordinamento statistico nazionale, regionale e locale;
- l’inserimento di Dipartimento per la trasformazione digitale, INSP e Ispettorato del Lavoro fra gli enti che costituiscono il SINP;
- l’aggiunta di un richiamo al Regolamento UE sulla Privacy e al ruolo dell’Istituto come titolare del trattamento dei dati;
- la previsione dell’obbligo di rendere disponibili i dati all’Ispettorato nazionale del lavoro;
- la previsione di una consultazione periodica sui flussi dei dati.
Infine il Governo ha esteso le competenze in materia di controlli dell’INL, Ispettorato Nazionale del Lavoro, attribuendogli maggiori competenze di coordinamento negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro e tramite un aumento dell’organico.
A cura di: Avv. Claudia Ruffilli