02 Feb Comunicato Stampa: Avv. Umberto MUSSO (AGICONSUL) – “Liberi Professionisti e Accessibilità ai Fondi UE: Pro e Contro della Novità Introdotta dalla Legge di Stabilità 2016″ –
COMUNICATO STAMPA
La disposizione contenuta all’interno del comma 821 dell’articolo unico della Legge n. 208/2015, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 dicembre, consente ai professionisti, equiparandoli alle PMI, il libero accesso ai fondi strutturali stanziati sino al 2020 ed in particolare al FSE (Fondo Sociale Europeo) ed al FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale); viene così recepita la raccomandazione della Commissione UE del 2013, che chiedeva al nostro Paese di allinearsi ai Partner europei.
Questo è il tema sul quale l’Avv. Musso, associato di Agiconsul (Associazione Giuristi e Consulenti Legali – socio aggregato di CONFINDUSTRIA Servizi Innovativi e Tecnologici), interviene, analizzando la reale portata della novità legislativa nei suoi riscontri pratici.
“La novità in oggetto è da valutarsi in maniera positiva, infatti apre la possibilità di concorrere ad oltre 31 miliardi di euro di risorse comunitarie, a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento nazionale ed a carico delle regioni pari a 20 miliardi, fondi strutturali che attualmente erano rivolti a quei soggetti esercenti attività di impresa, rientranti nei capi di intervento consentiti dagli stessi Fondi, vale a dire quelle micro, piccole e medie imprese che occupano meno di 250 persone, il fatturato annuo delle quali non superi i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo non superi i 43 milioni di euro”.
Quindi d’ora in poi i professionisti che intenderanno accedere ai fondi Ue non dovranno più iscriversi al registro delle imprese, ma chi è che potrà trarne reale beneficio?
“Qui sta il grande problema della novità legislativa” afferma l’Avv. Musso: “non si dimentichi, infatti, che l’equiparazione dei professionisti alle PMI riguarda solo la forma, ma non la sostanza, infatti per poter attrarre i fondi, ci sarà bisogno di una struttura imprenditoriale al pari di una società: una pluralità di soggetti organizzati e uniti anche da un vincolo giuridico (non sarà sufficiente, quindi, lo studio dove i colleghi dividono solo le spese dell’immobile e delle utenze). È inevitabile come la formulazione della norma porti ad avvantaggiare strutture complesse quali possono essere gli studi associati, più che la figura dell’Avvocato come singolo.
Il mercato ci vuole manager ed imprenditori di noi stessi, uniti in realtà meno individualiste, ma invece fondate su spirito di collaborazione ed inventiva in modo da attrarre quei finanziamenti non solo importanti, ma necessari per poter crescere e divenire realtà di rilievo non solo a livello locale”.